"Un ferro da stiro, un pigiama, un grembiule, un bracciale Pandora. Secondo te cosa la farebbe felice?". Così recita l'ultima campagna pubblicitaria in occasione delle feste natalizie di Pandora presente ad una fermata della metropolitana di Milano e che ha scatenato non poche polemiche.
Pubblicità "retrograda" e "sessista: così è stata definita da migliaia di persone che hanno condiviso la foto del cartellone sui vari social network e molte donne hanno esposto la loro indignazione con dure parole di critica. "Di pubblicità sessiste purtroppo ne vediamo a bizzeffe, ma stavolta Pandora si è superata mettendo insieme diversi stereotipi che questa società maschilista e patriarcale attribuisce alle donne. Ci sono il ferro da stiro, il pigiama e il grembiule; oggetti destinati ad una schiava del lavoro domestico che deve passare il suo tempo libero tra le mura di casa! Per quanto riguarda il bracciale poi, che se volessimo realmente saremmo in grado di comprarcelo da sole, tenetelo pure e fateci un vero regalo.. il rispetto".
Certamente un bel epic fail per il marketing natalizio di Pandora, noto marchio di gioielli danese, che di certo non si aspettava un riscontro così negativo e a nulla è servita la replica del brand attraverso i social.
La risposta sulla pagina Facebook di Pandora |
Pandora, inizialmente, si è giustificata affermando il fraintendimento del messaggio da parte del pubblico per poi chiedere scusa a "tutte coloro che si sono sentite toccate nella loro sensibilità."
Quasi certamente questo "scivolone" pre-natalizio e il "linciaggio" mediatico che ne è susseguito avrà delle ripercussioni nelle vendite. Ancora una volta il marketing si dimostra fondamentale e al centro delle scelte intraprese dalla società odierna: sottovalutarlo o non saperlo utilizzare nel modo giusto, per un'attività, potrebbe essere un vero e proprio sbaglio.
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